venerdì 26 gennaio 2018

La chiesa parrocchiale di Namahaca


 Mi viene in mente, l’impegno di san Francesco a seguito di quell’invito ricevuto dal crocifisso di San Damiano: “vai e ripara la mia chiesa”. E così Francesco, ha intrapreso l’opera di ristrutturazione dell’edificio che effettivamente aveva un bisogno urgente di sistemazione. Da qui inizia il percorso di comprensione del santo di Assisi, che l’intervento non si poteva riassumere a quattro muri, ma si doveva ristrutturare la Chiesa fatta di pietre vive.

Così anche noi qui a Namahaca, in un ambiente ben diverso dall’amena Assisi, abbiamo capito che c’era bisogno di riparare la nostra chiesa, lo abbiamo fatto coscienti del percorso intrapreso da San Francesco, che delle belle mura non hanno valore da sole, chi da significato all’edificio sacro sono i credenti che in esso si riuniscono per lodare e pregare il Signore.

Dopo alcuni anni di impegno nella pastorale e nella promozione sociale, ci siamo resi conto che era arrivato il tempo di mettere mano anche alle mura di mattoni e cemento. 

La chiesa parrocchiale di Namahaca è praticamente l’unico edificio sacro in muratura di tutta la parrocchia (grande circa 2/3 della provincia di Verona), costruito nei primi anni ’50, per servire la missione, che a quel tempo comprendeva un’area quasi doppia rispetto ad adesso. Era il centro della missione, il luogo dove i catecumeni potevano imparare la catechesi, insieme alla scuola primaria, e prepararsi a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima e eucaristia) e anche sposarsi. I registri di battesimo della parrocchia sono testimoni di migliaia di nuovi cristiani battezzati tra queste mura. 

La storia ci racconta che in seguito alla proclamazione dell’indipendenza del Mozambico (1975), i beni della chiesa sono stati nazionalizzati e così anche la chiesa della missione è stata utilizzata come dormitorio e magazzino per un lungo periodo segnato anche dalla guerra civile. Così alla firma degli accordi di pace (1992) la struttura, che era già stata restituita alla comunità cristiana, versava in condizioni pessime. I comboniani, che in quel tempo erano impegnati in queste zone, hanno provveduto a ridare dignità all’edificio, con mezzi molto limitati.

Da allora non si è più fatto nessun intervento strutturale, e le molte infiltrazioni di acqua durante i periodi delle piogge, ne erano una testimonianza evidente. Fortunatamente possiamo usare il verbo al passato, perché in questa stagione delle piogge (grazie a Dio molto abbondante finora!) le macchie del soffitto non si sono inumidite e ampliate. Il tetto è stato rifatto completamente con lamiere e sono state sostituite tutte le travi che per l’età e soprattutto per l’acqua, stavano cedendo la loro funzione di sostegno. Insieme a questo sono stati collocati i canali per la raccolta dell’acqua piovana e, approfittando delle impalcature montante, si è provveduto alla pittura delle pareti esterne. 

I lavori stanno terminando in questa seconda metà di gennaio e quando i cristiani arrivano a Namahaca, sono contenti e restano sorpresi vedendo la loro chiesa ristrutturata, segno della presenza della fede cristiana in quest’area del nord del Mozambico dove la maggioranza segue la religione tradizionale o mussulmana.



Vogliamo dire il nostro grazie al Signore per tutte le persone che hanno contribuito a quest’opera, perché possa essere un segno tangibile della fede di questo popolo, una fede ancora giovane che ha bisogno della condivisione e del contributo della chiesa di Verona. Chiediamo che, per l’intercessione di San Francesco, il popolo mozambicano possa avere pace e prosperità.







Concludiamo con un appello: i lavori più urgenti sono stati fatti ma rimane da completare tutto l’interno, i serramenti e le finalizzazioni che renderebbero bella e funzionale la nostra chiesa. Affidiamo tutto questo a voi e alle mani amorevoli del Signore per intercessione di San Francesco e della Santa Famiglia.

Seja louvada a Sagrada Familia! 


Don Alessio


lunedì 22 gennaio 2018

Pronti, partenza, via!

Iniziare un anno nuovo. Quanti pensieri, quante idee, quanti progetti. Quante novità, quanti bei propositi. 
Anche questo nuovo anno a Namahaca è iniziato carico di novità, di aspettative, di speranze e di progetti e… tanta “chuva” (pioggia), una benedizione per questa terra secca 9 mesi all’anno, ma che a volte mette davvero alla prova persone, mezzi e spostamenti!

Per spiegarvi dove ci inseriamo e in quali ambiti lavoriamo è importante raccontarvi con poche parole e mostrarvi con qualche foto la realtà che viviamo nella Parrocchia di Namahaca.




La chiesa mozambicana è una chiesa giovane, in cammino, piena di entusiasmo e vitalità ma anche una chiesa povera di risorse a livello economico e organizzativo, con poche persone locali che si dedicano pienamente all’attività pastorale (sacerdoti, religiosi/e). Il colonialismo portoghese, la guerra di indipendenza e l’ideale ateo comunista insieme con la guerra civile, hanno scosso profondamente questo paese e questa Chiesa… che, nonostante le difficoltà, ha intrapreso un cammino di crescita. In questo contesto, i laici sono stati e sono una grande risorsa. La struttura della chiesa mozambicana, frutto della riflessione della prima Assemblea Nazionale di Pastorale avvenuta a Beira (1977), è formata da piccole comunità cristiane, inserite in una chiesa locale, organizzate in ministeri laicali, che contribuiscono alla vita della chiesa stessa.
Cos’è una chiesa ministeriale? Una chiesa ministeriale è una chiesa sostenuta dall’impegno di tante persone che si mettono a servizio della comunità cristiana nei diversi ambiti: la liturgia, la catechesi, la carità.  I laici che assumono i diversi ministeri sono: animatore di zona e di comunità, dei giovani, delle famiglie e della promozione delle donne, catechista dei giovani e degli adulti, ministro dell’eucaristia, di caritas, di salute, di giustizia e pace, di comunicazione sociale, responsabile dell’economia della comunità. Questi ricoprono responsabilità nelle parrocchie ricevendo una formazione umana e cristiana, specifica per il loro servizio, nella diocesi e nelle vicarie.


Quindi il lavoro di formazione è importante e impegnativo, un investimento per la crescita e la sostenibilità di questa chiesa. Anche qui a Namahaca ogni settimana arrivano i cristiani responsabili dei diversi ministeri per la loro formazione che ha l’obiettivo di rafforzare la loro fede e di promuovere attività di tipo educativo e sociale.

I laici, in questa realtà, hanno delle grandi responsabilità: il cammino cristiano delle loro comunità è possibile soprattutto grazie alla loro presenza, perché essendo la parrocchia molto vasta, è difficile per il sacerdote o il missionario visitarle con frequenza e gestire tutte le dinamiche interne di ognuna. La chiesa mozambicana, in particolare la diocesi di Nacala deve la sua esistenza all’opera instancabile di molti missionari e alla collaborazione preziosa di molti laici che offrono le loro vite a servizio della crescita delle piccole comunità cristiane.



Un’altra attività importante è quella che riguarda la promozione sociale, che coinvolge un Centro Nutrizionale e un Lar femminile.

Il Centro Nutrizionale lavora in collaborazione con un ospedale locale presente nel territorio della missione e si occupa di seguire e monitorare lo sviluppo di bambini denutriti e malnutriti. Il Centro offre così, una volta alla settimana, del latte in polvere per bambini dai 0 ai 6 mesi. Dal sesto mese fino al primo anno di vita, invece, viene data una multi-mistura, chiamata “papinha”, per favorire un’ alimentazione più sostanziosa. Molti bambini nascono già denutriti perché le stesse mamme non si alimentano sufficientemente durante la gravidanza. Altre sono le situazioni: mamme che non hanno il latte sufficiente, nascita di gemelli, bambini che nascono orfani e vengono così cresciuti da zie o nonne.

Ogni venerdì, ci prepariamo così ad accogliere questi angioletti.


Il Lar invece è uno studentato femminile che accoglie circa una trentina di ragazze ogni anno. Si occupa prevalentemente di promuovere il ruolo della donna attraverso un’educazione generale: educare allo stare insieme, al rispetto delle regole, tempo allo studio e ai lavori di casa, tempo al gioco e alla creatività. Il Lar è aperto a tutte le bambine, indipendentemente dalla religione, e questo è senz'altro è una ricchezza in un cammino fraterno.
Presto arriveranno le bambine e ci stiamo preparando ad accoglierle nel migliore dei modi tra pulizie, rinnovo dei letti, pittura del centro e divisione delle attività e dei lavori. L’arrivo delle “lariste”, così loro si chiamano, è sempre una piacevole attesa. Le loro voci, le risate e le canzoni animano la vita qui a Namahaca!
Insomma tante sono le novità che ci aspettano e noi siamo carichi e desiderosi di iniziare!




Buon anno a tutti voi, ai vostri progetti, ai vostri propositi e ai vostri cammini di vita!


sabato 13 gennaio 2018

Chegamos! de pe. Manuele Modena




Como se pode pensar, emoções, atividades, encontros... foram muitos naqueles primeiros dias...
Dois momentos de modo especial marcaram a nossa chegada: o encontro com o Conselho Pastoral e a Missa de boas-vindas.
O encontro com o Conselho Pastoral foi ocasião para apresentar a nós recém-chegados a vivacidade da paróquia Sagrada Família de Namahaca: a riqueza das suas 71 comunidades, divididas em 10 zonas pastorais; a disponibilidade e o compromisso de muitos leigos em assumir e animar os vários ministérios; a graça das centenas de catecúmenos, que com as diferentes etapas da catequese se preparam para receber os sacramentos da iniciação cristã, acompanhados por cerca de 200 catequistas; a força dos grupos que animam a vida paroquial e a realidade social: a promoção da mulher, o compromisso de justiça e paz, a fraternidade promovida pelos ministros da saúde e da ajuda fraterna e muitas outras atividades.

Sábado 11 de novembro foi o dia da solene celebração para acolher os novos missionários, como também para agradecer pela beatificação de madre Leopoldina, fundadora das irmãs da Sagrada Familia, que fazem parte da equipa missionária. Juntos com muitas pessoas da paróquia, estavam presentes pe. Inácio, vigário geral da diocese de Nacala, representando o bispo dom Germano, e muitos dos religiosos presentes na diocese de Nacala. 


Iniciando a celebração, foram logo apresentados os novos missionários, e em seguida foi feito um ato de veneração da nova bem-aventurada madre Leopoldina e irmã Narcisa, vigária da congregação das irmãs da Sagrada Família, entregou uma relíquia da beata à diocese de Nacala.

Padre Inácio, na sua homilia, entregou três palavras aos novo missionários, que é bom vivenciar sobretudo neste início da nova caminhada: paciência, a primeira; paciência, a segunda; enfim a terceira... de novo paciência.

O almoço juntos encerrou este lindo dia de festa.

Partir de pe. Manuele Modena



Era o dia 7 de novembro... Naquele dia o aeroporto de Verona pegou um susto, invadido como foi por um bando de 7 pessoas, que estavam partindo para o Moçambique, acompanhados por familiares, amigos e colegas padres. Os sete eram os quatro novos missionários, que a diocese de Verona enviava para a missão de Namahaca no Moçambique: duas leigas, Michela e Arianna, mais dois padres, pe. Francisco e pe. Manuel. Os acompanhavam os responsáveis diocesanos: o vigário geral pe. Roberto, o diretor do Centro Missionário pe. Giuseppe e a responsável da congregação das irmãs da Sagrada Família irmã Narcisa.
Mesmo com a chuva que fora começava cair, todos estavam animados e alegres.
Verona, Francoforte, Joanesburgo, Nampula... Com a viagem tudo deu certo e, no início da tarde do dia seguinte, estávamos pisando o chão moçambicano no aeroporto de Nampula, onde estavam a nossa espera pe. Alessio e irmã Giulia.
Mas ainda não era tempo para chegar ao nosso destino... Naquela primeira tarde em chão africano tivemos a alegria de encontrar outros missionários veronenses, que trabalham na província de Nampula.
Foi só o dia depois, 9 de novembro, que com o sol do meio dia chegamos naquela que aos poucos ia se tornar a nossa casa.
Partimos às 7:00 horas da manhã... Rápido o nosso carro engoliu os 180 quilômetros para chegar em Nacala. Cruza a esquerda o caminho para Nacala a Velha. Passa pelo corta mato. 40 quilômetros de estrada de chão cheia de poeira... E assim chegamos!
Às portas da missão nos aguardavam irmã Ducilene e irmã Maria para nos dar as boas-vindas, junto com as meninas do lar, que nos acolheram em festa cheias de alegria.

Em português, minha segunda língua, antes no amado Brasil, agora no cativante Moçambique, o verbo 'partir' tem dois significados (assim não é em italiano): é o verbo do início de uma viagem, de uma nova experiência, mas é também o verbo da partilha, da doação: na oração eucarística o gesto de Jesus ao oferecer o pão aos seus discípulos é expresso com o verbo 'partir'.
Nós partimos! Partidos da Itália, queremos partir dia a dia a nossa vida, assim como ensina Jesus, com os irmãos e as irmãs que aqui encontramos, que Jesus nos enviou a servir, partilhando um trecho de caminho, partindo o pão da Palavra e da Eucaristia, assim como aquele da educação, da formação, do desenvolvimento...
Queridos amigos, nos ajudem a partir a cada dia. 
Mas também vocês não fiquem parados, não se fechem em si mesmos... mas partam -partamos juntos- para a mais bela das aventuras, que é aquela do dom de si mesmo.

SANTA MESSA DE AGRADECIMENTO PELO SERVIÇO MISSIONARIO DAS IRMÃS DA SAGRADA FAMÍLIA

Domenica 22 novembre 2020, ci siamo radunati per salutare suor Ducilene e suor Maria Inês. L’abbiamo fatto celebrando la Santa Messa di ring...