martedì 24 novembre 2020

SANTA MESSA DE AGRADECIMENTO PELO SERVIÇO MISSIONARIO DAS IRMÃS DA SAGRADA FAMÍLIA

Domenica 22 novembre 2020, ci siamo radunati per salutare suor Ducilene e suor Maria Inês. L’abbiamo fatto celebrando la Santa Messa di ringraziamento e affidando al Signore le loro vite e la vita della Congregazione delle Sorelle della Sacra Famiglia. Grazie, carissime Suore.




lunedì 26 ottobre 2020

LA RICCHEZZA DEL ‘PADRE NOSTRO’ IN 4 GESTI

 LA RICCHEZZA DEL ‘PADRE NOSTRO’ IN 4 GESTI
di @Don Manuele Modena

Una delle cose che da subito mi ha colpito, quando ho visitato e cominciato a conoscere la parrocchia di Namahaca, è stata la gestualità durante la recita della preghiera del ‘Padre nostro’.
Subito ti scappa e non ne cogli bene il significato (sono 4 gesti diversi, quindi anche molto brevi per la velocità delle singole frasi), anche per la lingua inizialmente incomprensibile, ma poi la apprezzi e ti aiuta a comprendere e a vivere con più fede questa preghiera per noi cristiani fondamentale.
Durante tutta la prima parte della preghiera le persone tengono mani e braccia allargate e rivolte verso l’alto, come abitualmente siamo soliti fare anche noi, soprattutto il sacerdote durante la celebrazione della Messa.
Ma è la seconda parte che diventa più intrigante, in un crescendo di significato.
Mentre si chiede il pane quotidiano le mani sono unite con le palme rivolte verso l’alto, come a formare una coppa: il gesto che ben conosciamo di chi tende la mano per chiedere e che rimane in attesa di poter ricevere qualcosa. Fatto da chi ben conosce l’importanza del pane quotidiano... perché magari non sempre ha tra le mani quel pane... ma si pone fiducioso davanti al Padre, chiedendolo alla sua misericordia...
Bellissimo! ‘Sono qui, Signore: riempile tu queste mie mani vuote.’
Al momento della richiesta del perdono e dell’impegno ad offrirlo, le persone si danno la mano.
Subito, quando all’inizio ancora non riuscivo a comprendere la preghiera in lingua macua, chissà perché, pensavo che fosse quello il gesto che accompagnava la richiesta del pane. In fondo ci stava: ci uniamo per chiedere il pane che è nostro, che chiediamo per tutti i figli di Dio e che ci impegniamo a condividere.
Quando mi sono reso conto che invece quel gesto accompagnava le richieste del perdono ricevuto e dato... bè, mi è sembrato ancora più bello!
Ci diamo la mano perché riconosciamo che siamo tutti peccatori. Siamo uniti nel contrarre debiti verso il Padre: nessuno escluso. E uniti chiediamo a Lui il perdono, perché solo Lui ce lo può donare.
E il dare la mano già è segno della disponibilità ad offrire il perdono, perché l’altro, che prendo per mano, è mio fratello, ugualmente peccatore e bisognoso di misericordia.
Poi arriva, a mio avviso, il ‘pezzo forte’, che forse riesce a spiegare qualcosa che può essere più sfuggevole: le ultime due richieste – il soccorso nella tentazione e la liberazione dal male – sono accompagnate dal gesto di porre le mani aperte davanti al viso: come ad erigere uno scudo che respinga la tentazione e ci protegga dal male. Quante volte nei salmi (e non solo) si riconosce: Il mio scudo è in Dio (7,11); Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza (18,36); Il Signore è mia forza e mio scudo, in lui ha confidato il mio cuore (28,7); Tu sei mio rifugio e mio scudo: spero nella tua parola (119,114).


venerdì 23 ottobre 2020

Nuovo Refettorio Parrocchiale

 

Il restauro di questo stabile permetterà di realizzare un refettorio e un salone poli-funzionale per gli incontri di formazione (quando gli spazi delle sale del Centro non risultassero sufficienti).















lunedì 19 ottobre 2020

Ordinazione Sacerdotale pe. Juanito Lucas

Domenica nella diocesi di Nacala sono stati ordinati tre nuovi sacerdoti. Ringraziamo il Signore per il dono della chiamata di questi giovani, la nostra parrocchia è in festa per pe. Joanito Lucas originario di Namahaca.




















 

mercoledì 14 ottobre 2020

QUANTO VALE UN LITRO DI BENZINA?

Attraversando le paludi... ho percepito anche nel mio corpo la gioia di essere interamente donato a Dio, disponibile, consegnato al suo popolo.

Come vorrei che tutti i miei confratelli spersi per il mondo possano un giorno fare l’esperienza dell’accoglienza di un prete in un villaggio africano, che riconosca il lui il Cristo-Sposo: che esplosione di gioia! Che festa! I canti, le danze, le effusioni, il cibo esprimono la gratitudine del popolo per questo dono di sé in Cristo.

Card. Robert Sarah (Dal profondo del nostro cuore, pag. 66)

-Quanto vale un litro di benzina in Mozambico?
-
Dunque... un litro di benzina costa circa 65 meticais... un euro sono 72 meticais... quindi un litro di benzina vale circa...
-No, no, fermo, fermo. Non intendo questo calcolo!

Una delle nostre principali e più importanti attività è la visita alle comunità.

Visita realizzata per la celebrazione della Messa (in due preti riusciamo a visitare tutte le comunità nel tempo di un anno: possibilità non così scontata per numerose altre parrocchie... sia per un numero ancora maggiore di comunità, sia per un numero minore di preti...o dei diversi Sacramenti... che diventa occasione per incontrare la comunità: si conversa per sapere come vanno le cose, si affrontano situazioni di vita della comunità (come per esempio la sostituzione di qualche ministero) o si cerca di risolvere questioni problematiche o più delicate, che vengono sottoposte al padre (il sacerdote); si organizzano i documenti per i sacramenti, si raccoglie il dizimo o i prodotti che le comunità consegnano alla parrocchia, come forma di sostentamento della stessa (ogni comunità collabora al sostentamento della parrocchia, soprattutto per la realizzazione degli incontri di formazione, consegnando 10 chili di arachidi, 15 di fagioli e 30 di mais) o la legna (perché le nostre sono tutte cucine... col forno a legna... e la si raccoglie in giro, con la collaborazione delle comunità). Generalmente quando si visita una comunità sono sempre presenti anche persone di altre comunità della ‘zona’come chiamiamo l’insieme di più comunità vicine (la nostra parrocchia di Namahaca è composta da 70 comunità, suddivise in 10 zone).

Visitare una comunità è sempre una festa!

Sono ancora bene impresse nella mia mente e nel mio cuore le accoglienze festose, i saluti pieni di affetto, le celebrazioni gioiosamente animate con canti e danze, la generosità nell’offrire e nel condividere quello che si possiede... fosse anche solo un pugno di farina.
Particolarmen
te toccante è stata la visita ad alcuni ‘gruppi di preghiera’, che desideravano essere riconosciuti come ‘comunità’: per l’occasione sfoggiavano, per così dire, l’abito della festa: partecipazione molto numerosa, avendo invitato anche le comunità vicine, perché la gioia si condivide; presentazione impeccabile, per mostrare con orgoglio il meglio di sé per Gesù; allegria che ti contagia e che, inumidendoti gli occhi, ti fa cantare il magnificat mentre riconosci le grandi cose che continua a fare l’Onnipotene, che di generazione in generazione ci copre con la sua misericordia.

E poi, terminata la celebrazione, quando è ora di ritornare molti chiedono boleia: cioè chiedono un passaggio in macchina, perché vengono da luoghi distanti, perché anziani... perché vogliono raggiungere la missione per visitare parenti o per recarsi al vicino ospedale... e quindi, quando si riparte, ci si trova carichi anche di 15 o più persone...

Ecco tutto questo vale un litro di benzina!

Per noi è importante anche la macchina per poter realizzare questa attività di visita alle comunità (e grazie alle sempre generose offerte abbiamo appena potuto comprarne una nuova) e di conseguenza importante, sempre grazie alle vostre offerte, poterci mettere la benzina e fare la necessaria manutenzione.

Alcune comunità distano dalla missione anche fino a 40 chilometri su strade impervie... più simili a sentieri... e loro, la nostra amata gente, ti dicono tranquilli: si, padre, si può passare!, perché non considerano la stazza della macchina (che non sono abituati ad usare) e pensano che se passano loro a piedi, anche tu possa passare con la macchina.

Ed è proprio vero che in certi luoghi è solo il missionario che osa arrivare. Perché non ha nulla da ‘perdere’, non cerca un ritorno economico, ma, ringraziando gli amici benefattori che gli permettono queste spinte, si dona e va’, perché in ogni angolo il Vangelo lo spinge e lo accompagna.
Una 
volta la strada ‘principale’ era bloccata dal fiume in piena (durante la stagione delle piogge alcune comunità non sono raggiungibili) e allora mi hanno mandato su una deviazione dove... bè, la strada si poteva solo immaginare... (quella volta, unica, mi ero veramente arrabbiato con chi mi aveva mandato sul quel percorso alternativo, però unico). E recuperata la pazienza, dopo una festosa celebrazione, mi sono rimesso alla guida per ritornare a casa alla velocità di ... 9 chilometri all’ora. A volte la nostra macchina serve anche da ambulanza: quando dal vicino ospedale vengono a chiamarci, generalmente in piena notte, per accompagnare qualche mamma che sta avendo difficoltà con il parto e ha bisogno di un ospedale più attrezzato.

Ecco tutto questo vale un litro di benzina!

A volte può sembrare ‘sprecata’ una offerta per comprare l’olio per la macchina o per cambiare legomme... ma tante altre cose non si potrebbero fare senza... un litro di benzina.

GRAZIE.

Don Manuele Modena



SANTA MESSA DE AGRADECIMENTO PELO SERVIÇO MISSIONARIO DAS IRMÃS DA SAGRADA FAMÍLIA

Domenica 22 novembre 2020, ci siamo radunati per salutare suor Ducilene e suor Maria Inês. L’abbiamo fatto celebrando la Santa Messa di ring...